Il Frumento
Fa parte del genere Triticum quello che generalmente chiamiamo frumento o grano: si tratta di uno dei cereali maggiormente coltivati nel nostro Paese e viene anche indicato con il nome di grano tant'è che possiamo tenere in considerazione due tipologie di grano, quello duro e quello tenero. Si tratta di uno dei generi più importanti sotto il profilo agrario.
Il frumento comprende diverse specie coltivate a scopo alimentare fra cui predominano il grano duro e il grano tenero: il primo è molto diffuso nell'Italia centrale e meridionale e presenta un contenuto di proteine maggiore rispetto a quelle del grano tenero altrimenti conosciuto come Triticum aestivum.
Ad ogni modo, benchè classificare il genere Triticum non è cosa facile, possiamo verificare la presenza di altre specie di frumento oltre a quelle precedentemente citate, quali il Triticum monococcum che in commercio è noto come piccolo farro. Tutte queste specie sono fondamentali per l'alimentazione dell'uomo.
Il frumento è stata una delle primissime piante a essere coltivate proprio a ribadire il peso che esso assume per il sostentamento dell'uomo. Dal grano duro per esempio si produce la pasta alimentare e dal grano tenero si ottiene il pane, tutti alimenti che fanno bene al nostro organismo se assunti con la giusta moderazione.
Per arrivare sulle nostre tavole sotto forma di pane, pasta e prodotti da forno in genere, i chicchi di frumento devono prima subire il processo di macinazione, ovvero la separazione delle varie parti che li compongono: albume, corteccia e germe.
L'albume è la parte destinata alla produzione della farina, mentre il germe di grano è l'embrione dal quale potrebbe nascere una nuova pianta ed è particolarmente apprezzato in ragione delle sue notevoli proprietà nutritive, essendo ricco di vitamine e di grassi poliinsaturi.
Mediamente dalla macinazione del frumento si ottiene una percentuale di farina che oscilla tra il 75% e l'80% del totale poichè dalla lavorazione restano sottoprodotti di minor pregio, come crusca e farinaccio, in passato destinati a diventare alimenti per il bestiame prima della riscoperta della farina integrale.
La presenza di tali parti meno pregiate è però diversa a seconda del tipo di farina che si va a produrre: la farina di tipo 00 è quella maggiormente raffinata, la farina 0 contiene piccole quantità di crusca le quali aumentano nel tipo 1 e 2 per diventare predominanti nella farina integrale.
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